L’ipnosi: tra false credenze e realtà

È utile iniziare questo breve articolo mettendo subito in chiaro che cosa non è l’ipnosi: essa non è magia o parapsicologia, non è frutto di poteri paranormali e tantomeno può essere paragonata allo stato di sonno. Una credenza assai diffusa è che lo stato ipnotico corrisponda ad una perdita di coscienza: niente di più falso! Al contrario, gli studi che hanno esaminato la modifica delle onde cerebrali durante lo stato ipnotico (attraverso EEG), hanno rilevato un innalzamento dell’attenzione con livelli di attivazione psicofisiologica simili a quelli dello stato di veglia (Cavallaro, 1996).

 

L’ipnosi è un processo attraverso cui il terapeuta induce nella persona uno stato modificato di coscienza, diverso da quello tipico della veglia ordinaria, che si connota per un cambiamento qualitativo del modo di funzionare della mente e che non si traduce in uno stato di incoscienza, quanto piuttosto in un parziale distacco dall’ambiente e in una diminuzione del livello di vigilanza. Questo stato è più comunemente noto con il termine “trance” ipnotica, la quale viene indotta dall’ipnotista attraverso tecniche in grado di favorire esperienze di rilassamento e un distacco selettivo dalla realtà circostante.

 

La trance ipnotica può manifestarsi anche spontaneamente: essa rappresenta infatti una condizione naturale dell’esperienza umana e si verifica, per esempio, quando siamo così concentrati in una attività (es. la visione di un film, la lettura di un libro etc.) tanto da estraniarci da ciò che accade intorno a noi. In questi casi -e allo stesso modo quando la trance viene indotta dall’ipnotista- la nostra attenzione è quasi completamente concentrata sul nostro mondo interiore: la persona in stato di trance è meno rigida, più rilassata, e la suggestione terapeutica utilizzata dall’ipnotista acquista una maggiore forza, tanto da promuovere l’emergere di nuove sensazioni, emozioni e nuovi comportamenti che attiveranno un cambiamento nel paziente.

 

Una sessione ipnotica si compone di diversi momenti, tra cui:

  • Preparazione: in questa fase l’ipnotista dedica del tempo a spiegare alla persona in cosa consiste il processo ipnotico ed accoglie eventuali dubbi e domande; l’obiettivo è quello di costruire una buona alleanza, basata sulla fiducia reciproca;
  • Induzione alla trance: rappresenta l’inizio del processo ipnotico;
  • Suggestione terapeutica: la suggestione è una forma di comunicazione attraverso cui l’ipnotista può fornire alla persona indicazioni che vanno ad incidere sulle sue percezioni, sui modi di reagire alle situazioni e sui comportamenti. L’ipnotista utilizzerà suggestioni terapeutiche in accordo con gli obiettivi della sessione ipnotica (American Psychological Association, 2003).
  • Emersione: rappresenta il momento conclusivo del processo ipnotico, quando la persona appunto “emerge” dallo stato di coscienza modificato dalla trance per tornare al normale stato di veglia.

 

All’interno di un processo terapeutico, l’ipnosi può essere utilizzata come tecnica per il trattamento di numerosi disagi psicologici, tra cui disturbi d’ansia, disturbi legati al tono dell’umore, disturbi alimentari, dipendenze patologiche, ma anche disturbi connessi alla sfera relazionale e della sessualità.

Oltre all’ambito clinico, l’ipnosi può essere applicata anche nella crescita personale e nel potenziamento della performance sportiva.

 

Bibliografia

Rabuffi, M., Petruccelli, F. & Grimaldi, M.N. (2018). L’IPNOSI IN PRATICA: L’induzione della trance e la sua applicazione in ambito clinico. Alpes

American Psychological Association (2003). An introduction to hypnosis. Washington DC. American Psychological Association, Division 30, Society of Psychological Hypnosis.

Cavallaro, E (1996). L’ipnosi: una introduzione psicofisiologica. CIPIA – Centro Italiano di Psicologia e di Ipnosi Applicata, Roma.

 

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